Chiedi Alla Polvere
Fra', è il mio regalo ai nullatenenti
Io il mullā tra i reietti
A chi non ha il pane e chi ha perso i denti
E sta nelle popolari in celle di alveari
Con i suoi e le sorelle
In quaranta metri quadri
A belve strette nei penitenziari
Quelli magari che vanno in manette
Sbarbi per sbagli adolescenziali
Un anno al fresco ed escono criminali
Questo è per i vari torti
Subiti da porci istituzionali
A chi esce tardi la sera senza i vestiti cari
Quelli che li vedi al club solo
Se c'è open bar al party
Ad ogni sbronzo in città perso
Che ogni giorno è a zonzo e
Guarda i fra' di traverso
A chi l'ha presa a credito
E mo sta inguaiato rischi i tagli
Speri di raccontargli che non c'eri tagliato
A chi c'è nato senza fiato, senza fato
Dio l'ha fatto
È alla sua mensa senza piatto
A chi ha la lama occultabile dentro ai boxer
Vuole la grana facile da uno coi Dockers
Ma non puoi dare colpi bassi alla sorte
Fra', la sorte è una bugia
Ed ha le gambe corte
Ed il principe non cerca
Mai moglie nelle fogne
Le nostre donne danno figli con le voglie
A chi coglie che io ho
La stoffa per raccontare sempre vero
La mia stoffa è di fottuto tessuto sociale
Questo pezzo è senza prezzo
A chi l'ha chiesto
Chiedi alla polvere qua è diverso
Non è la sociologia, i film
I libri o un testo
Il mio rapporto, fra', è diretto
Ci sto in mezzo e non l'ho scelto no
È l'inferno
Chiedi alla polvere, qua è diverso
Non è la sociologia, i film
I libri o un testo
Il mio rapporto, fra', è diretto
Chiedi alla polvere nera del
Tamburo di un revolver
O quella incolore ma pur vera che ci avvolge
Fra', è la miseria, non solo soldi
Uomo, che tu sia nato docile
O solo per nuocere
A chi si sveglia la mattina presto
Si rassegna ad un onesto lavoro
Otto ore lo stesso gesto
A chi a quell'ora stende l'ultima riga
Molesto in parlantina e tace solo a sé stesso
A chi spesso tiri in mezzo di riflesso
Se rimi e ti fingi grezzo, io disrispetto
Il credulone col mito d'uomo
Tutto d'un pezzo
Ti basta l'acetone e ottieni
Un sasso compresso, fesso
A chi ha la madre che sta in
Ansia e insonne in un letto
A chi è vestito Amsa
Dorme in sala d'aspetto
Chi ha il padre che parla solo dialetto
Cambiano i tempi e i modi e
Il mondo coniuga con l'imperfetto
A chi sogna la ribalta e i riflettori
All'alba la ribalta è quella di
Un camion per i traslochi
Per i vostri vuoti riempiti dai nostri voti
Sinistra o destra resta una trappola per topi
E a mio nonno che in Sicilia
Ancora spreme la vite nell'orto
Ed a mio padre hanno spremuto
La vita dal corpo
Ed al mio sporco, sporco sud sudicio
A chi ha su-subito e vuole tutto e su-subito
La mia è una genia di sconfitti
Il fottuto ciclo dei vinti e finti miti
La fame atavica
Chi ha fame ingoia e non mastica
Se masticasse
Saprebbe il mondo quanto male gli fa
Questo pezzo è senza prezzo
A chi l'ha chiesto
Chiedi alla polvere qua è diverso
Non è la sociologia, i film
I libri o un testo
Il mio rapporto, fra', è diretto
Ci sto in mezzo e non l'ho scelto no
È l'inferno
Chiedi alla polvere, qua è diverso
Non è la sociologia, i film
I libri o un testo
Il mio rapporto, fra', è diretto
Chiedi alla polvere nera del
Tamburo di un revolver
O quella incolore ma pur vera che ci avvolge
Fra', è la miseria, non solo soldi
Uomo, che tu sia nato docile
O solo per nuocere