Damend Cupid

Andrea Volpi

Ed è è troppo tempo che piove a dirottoper ste strade ora giro in canotto, poi mi fermo di botto la pioggia purifica l'aria mi lascia sedotto
mi lava la faccia mi molla il cappotto mi riporta in salotto dopo la lite a quel bicchiere rotto le strilla alle spinte a cos'è andato storto
quandto ero cotto con te avevo tutto restavo sconvolto ad ogni tuo sguardo ad ogni tua azione la vita che avevi condottofino ad allora ti giuro era troppo ma l'averti con me allora il doppio tanto da farmi mollare ogni vizio già dall'inizio per me eri come oppio
intanto inghiotto, bocconi amari ma tu non impari anzi sembri pensare quasi che ne vada ghiotto
c'ero rimasto sotto guardami come mi sono ridotto mi sono detto tanto da portarne cinque nel letto ma mica è servito anzitutto l'opposto
quindi piuttosto ci scrivo un testo e lo faccio piuttosto prima di fare un arrosto che qui si fa presto in sto cazzo di posto
ora mi sposto se provi a toccarmi baciarmi sfiorarmi non sono più disposto a subire lenire il dolore che puntualmente sai farmi sentire
non riesci a capire i sacrifici che ho fatto ma non mi abbatto torna al disagio allo Stato randagio un po' come un gattomanco di tatto ma me ne sbatto tu pensi quante nel senso che penso a ciò che è davvero importante alla gang scrivo bang parlo in slang elegante
versi grezzi come un diamante ogni rima faccio un Anthem prego la cassa e il rullante che mi porti più distante
dallo schifo della gente che non ama niente a stento il proprio sangue langue se alla massa non risulta sufficientemente interessante
troppe domande zero risposte tra gesta nefande e indecenti proposte ti cerco ogni giorno dalle parti nostre alla coop o alle poste
due Forst alle giostre Hall of Fame come mostre mi perdo tra strade di forse tra corse per l'ade serate trascorse le scelte ormai occorse
serrano morse, accentuano borse ed occhiaie tra le cianfrusaglie ho trovato il tuo cuore protetto da rovi da spine dalle sparnaciaglie
me dicono daglie, ho capito col tempo che non è una gara l'orgoglio è una para non serve per vive nemmeno per vince ne coppe o medaglie
E che puoi faglie tanto ormai è tardi sto con i miei bardi sempre più beffardi a scoppiare petardi sognare miliardi scolare Bacardi
cercando a ogni costo di farmene una ragione ci annego al bar della stazione maledicendo cupido e i suoi dardi

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