Il Palamito

Come sole nell'abisso splende un palamito
Nelle profondità del mare
Di questa creativa realtà
In debito con quell'arte che ne sa
Se il primo amo ricorda una bufera
Il secondo parla d'amore e libertà
Il terzo è un patto fra magia e sublimazione
Nello stomaco è il quarto e di me che ne sarà?

Il quinto è il sunto di due parti ben precise
Nella corrente che trascina via
Il gusto lontano da gara a chi ce l'ha più lungo
Il pesce che però annega nella stessa sua bugia
Se potessi, come si fa, il sesto amo un rebus sarebbe
Un cuore sul viso, il disegno e il quesito
Poi un'orata si ferma, guarda e se ne va

Il palamito ed il settimo suo amo invisibile
Entrambi calati nel fondale
Con stelle marine gonfiabili
Uscite fuori da un sommergibile
Un immenso armadio l'ottavo amo
Colmo di grucce, bolle d'amor
E polpi curiosi ed appiccicosa
Che ricordan tanto certi finti poeti e cantautori
Che ricordan tanto certi finti poeti e cantautori
Che ricordan tanto certi... per favor

Il palamito infine vi chiede di ascoltare il canto di Tritone
E non vuole essere elogiato, dall'ipocrita ascoltato, ma tirato su con attenzione
Ed infine i tre ami restanti sono tre emozioni emerse in una canzone
Che può anche non piacere, ma comunque è la mia pesca, il mio mestiere
E non mi resta che cantarla così
E non mi resta che cantarla così
E non mi resta che cantarla