La storia di Rumo
[Strofa 1]
Due estati fa avevo un’ossessione
Un amore sconfinato per due tipi di persone
Quelle coi capelli corti, scuri, gli occhi verde chiaro
E quelle con la mente scintillante come un faro
E più guardavo film e la mia mente ne girava
Più la musa immaginaria nuove forme conquistava
La volevo con il naso un po’ all’insù, e poi magari
Che venisse dalla Francia con racconti leggendari
Fin qui non sorprende alcun fatto
Un amore ideale lo han tutti
Ma ciò che cambiò la mia vita davvero
È che lei prese a esistere un martedì sera
Mi portava dentro ai suoi mondi nascosti
Nei meandri di idee e labirinti contorti
Ma sceglieva lei quali luoghi mostrare
Tenendo segrete metropoli intere
[Ritornello]
E più la esploravo più avvertivo dentro
Un fremito antico che scuoteva il ventre
E mentre parlava, con il viso assorto
Avreste potuto già darmi per morto
[Strofa 2]
Quando d’un tratto, quel giorno, ero a scuola
Guardavo un bel film, da solo nell’aula
Parlava di morte e decomposizione
Tre o quattro suicidi, questa è la lezione
E quando quel giorno il mio sogno mi disse
Che si era svegliata, era meglio sparisse
Il suo amore per me diveniva miraggio
Non ragionai molto, fui più un personaggio
E sapendo che a un paio di passi a sinistra
Passava ogni giorno qualche macchinista
Mi diressi svelto verso i binari
Per provare a prendere a testate i treni
E mentre salivo sulla ferrovia
Ogni pezzo di Enrico mi strappavo via
E mentre scendevo, con l’animo in fumo
Vidi dalle ceneri nascere Rumo