La canzone dell’infinito

Ogni tanto mi smarrisco un poco
Per fuggire allora gioco
Mi ritrovo ad esser libero nell'aria
Dissolto eppure ancora io cerco, puro
Senza scoria
Un segnale l'inizio della storia
Cerco un senso fondo e infinito
Che mi sembra lì nascosto dietro a un dito
Quell' amore sparso ovunque che non so
Mai raccogliere in un pugno, quel che ho

E quel che ho, siete voi
Che temo di non amar come vorrei
E che so che io potrei

Ogni tanto, spesso prendo fuoco
Nel soffitto faccio un buco
E mi innalzo come fumo su nel cielo
Disperso eppure ancora io
Mi vergogno e controvento la
Mia rabbia spengo e rido in un momento
Alzo gli occhi verso l'infinito
Poi gli abbasso a volte un po' ferito
Sento amore sparso ovunque che non so
Mai raccogliere in un pugno, quel che ho

E quel che ho, siete voi
Che temo di non amar come vorrei
E che so che io potrei

Ogni tanto, forse troppo spesso io mi
Sento sotto un sasso
E vorrei salir magari in un pallone
Salir più in alto di un gabbiano e su
Ancora più lontano
Per vedere se toccherò la mano
Cerco una risposta, anche un saluto
So che può bastare uno strarnuto
Qualcuno che mi dica dove andrai
Insieme, ancora insieme tu gli avrai

Curiosidades sobre la música La canzone dell’infinito del Riccardo Cocciante

¿Cuándo fue lanzada la canción “La canzone dell’infinito” por Riccardo Cocciante?
La canción La canzone dell’infinito fue lanzada en 1985, en el álbum “Il mare dei papaveri”.

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