Gli alberi della città

Gli alberi della città sono
I confini del cielo
Lungo gli argini del fiume chiusi dal Tirreno
Servono ad appoggiare cuori spezzati e muti
E nei giardini comunali il loro
Verde è un velo

Ricordi le bianche scarpe di
Gomma sbiancavano l'ombra
Quell'ombra più scura sotto a un tronco
E dall'erba
Brillavano i lacci appena sciolti
Di un branco d'amanti
E nel lago coi remi facevi fontane

Gli alberi della città sono
I confini del cielo e al lunedì non sorgeva
Non sorgeva mail il sole
Sui libri legate le cinghia di gomma
Sapevano di amori quasi sempre impensati

Foglietti a quadretti
Foglie cadute e sigarette gettate
E gli alberi gli stessi
A coprire carezze affrettate
Fragranze sconosciute del gioco d'amore
Del gioco d'amore
E tu lo capisci mia bella ragazza
Che il passato non è dolore

Gli alberi della città sono
I confini del cielo
E i salotti rifugi sotto al sole
E le stelle sono un telo
Sulle chiacchiere tristi di
Ghiaccio e bicchieri
Ma i viali respingono forte gli
Sguardi che sanno di noia

E allora fuori bambina amore mio
Che le foglie sono velieri
Tra tempeste di fumo i
Rifiuti sembrano scogliere
Ma domani ti giuro cadranno giù
Come le nostre paure
E dal lago dal fiume faremo fontane

Gli alberi della città sono
I confini del cielo
Spettinati dai gabbiani venuti dal Tirreno
Servono a rinnovare nuove stagioni al tempo
E nei giardini comunali il loro
Verde è un velo

Gli alberi della città

Curiosidades sobre la música Gli alberi della città del Riccardo Cocciante

¿Cuándo fue lanzada la canción “Gli alberi della città” por Riccardo Cocciante?
La canción Gli alberi della città fue lanzada en 1993, en el álbum “Eventi e mutamenti”.

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