Dune

Riccardo Artuso

L'orologiaio
Manipola il tempo
Sposta le lancette
Ma non puoi fermarlo
Una clessidra fa da mappa guida
Lui è nostro sicario
Ed è pure sadico
Se fa il simpatico
Ennesimo caso
Di avidità perché è diavolo a spegne le anime
Vive
Nella bottega del tempo
Il suo letto sta dietro il bancone
Muri pece dal fumo
L' odore impregnante del vecchio maglione
Sfama cinque gatti
Ma il quale non diede mai un nome
Ammazzano i ratti attirati
Da scorte ormai in putrefazione
Non fa colazione
Non ama i suoi figli
Ne avesse almeno qualcuno
Lui che non trova più appigli
Colleziona i suoi tappi di sughero
Lui che ammazzava i conigli
Quindi Alice conobbe nessuno
Si chiuse nel regno profano che in mano
Portava compresse di abuso
Una bestia mi mangia lo stomaco
Per questo vomito non ce la faccio più
Il tempo cura le ferite
Ma a me mette ansia
Sapere che manca un minuto in meno al cielo blu
Siamo già morti spacciati
Alla fine qui basta aspettare
Ogni ruga sul volto è una crepa
Per questo si dice crepare
Nient' altro che amare ti porta nei vicoli
È come pensare di usare la bici per fare i bicipiti
Pensa che basta soltanto quell'incipit
Niente pericolo
Non vedo nemici qui
Tranne che dentro i miei abiti
Nella mia testa ho finito anche i debiti
Tra le mie mani la conta dei diavoli
Nella cella c'è un mago che eccelle
Copre le poche finestre
Vive nel buio incurante
Del fatto che pure lui mente
Dialogando con chi in testa ha niente
Non ne esco se poi penso all' oro
Devo scegliere testa o croce
Taglio testa al toro
Mi dimentico le cazzate
Qui le pecore da viziate a confezionate
Il lupo perde coda perde pure senso
Predatore in preda dal suo fallimento
E come no
Nella mela cresce sempre il verme
Le mie ombre sono qua di nuovo
Devo scegliere vita o morte
Scelgo un mondo nuovo muoio
Conserva in cantina
La casa futura creata col mogano
Qualche notte ci dorme
Poi stringe le vene per essere pallido
Ascoltando il suo battito
Conta le pecore
Come fosse un rito magico
Ma ragionando in modo matematico
Rompe il silenzio viaggiando
Sognando tra terre di mezzo
Ogni cosa che aveva valore
Non dava mai un senso
Pensare in modo maniacale
Lo aveva portato al mascheramento
Lui che opponeva ogni ragionamento
Si auto puniva tra mura di scuro cemento
Impazziva sbattendo la testa sul legno
Indegno è il mondo lì fuori
È disegno dell' odio comune
Disse poi anche che tanto la vita
La vive soltanto chi ha delle paure
La vivono in branco non san stare soli
Poi fanno gli attori
Mentono cantano ballano
Aspettano l'alba se sotto gli allori
(Nella cella c'è un mago che eccelle)
(Copre le poche finestre)
(Vivere nel buio incurante del fatto che pure lui in mente)
(Dialogando con chi in testa ha niente)
(Non ne esco se poi penso all' oro)
(Devo scegliere testa o croce)
Nella cella c'è un mago che eccelle
Copre le poche finestre
Vive nel buio incurante
Del fatto che pure lui mente
Dialogando con chi in testa ha niente
Non ne esco se poi penso all' oro
Devo scegliere testa o croce
Taglio testa al toro
Mi dimentico le cazzate
Qui le pecore da viziate a confezionate
Il lupo perde coda perde pure senso
Predatore in preda dal suo fallimento
E come no
Nella mela cresce sempre il verme
Le mie ombre sono qua di nuovo
Devo scegliere vita o morte
Scelgo un mondo nuovo muoio

Curiosidades sobre la música Dune del Lowell

¿Quién compuso la canción “Dune” de Lowell?
La canción “Dune” de Lowell fue compuesta por Riccardo Artuso.

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