Filastrocca per un disco
Vorrei che questo disco diventasse un pacchetto
E venisse poi spedito ogni oltre mare e ogni confine
Se fosse possibile farlo arrivare anche in fondo ad un pensiero
Nell'orbita del cuore di qualcuno che l'ascolta
Ho passato una vita a fare delle parole un mestiere
Per farlo diventare a sua volta tutta la mia vita
Ma ho scoperto che le parole sono solo un mezzo
Per qualcuno molto sciocco
Mentre per altri è come se l'aritmetica non valesse
E questo sciocco mezzo diventasse un intero
Così vorrei che questo disco si allargasse e prendesse spazio
Per superare quello stupido concetto per cui la musica con le parole
Diventa subito canzonetta
Ma se sono solo canzonette, perché pesa così tanto farle e poi ascoltarle?
Perché non sono mai sufficienti per avverare una magia che duri più del tempo
Per salire fino in casa con la spesa tra le mani
O tra un incrocio e l'altro nel traffico di punta
Vorrei che questo disco diventasse un pacchetto
E venisse poi spedito oltre ogni mare e ogni confine
Per imparare a fare qualcos'altro e passando sopra l'Africa
Ci dicesse quanto è grande, se è davvero così grande
E quanto male deve fare salutare la famiglia per partire senza tornare
Un disco volante sopra l'asia che è centrale, minore, estrema
E da Marco Polo in qua nessuno ci ha mai capito niente
Di questa cantilena che se l'ascolti bene
È la stessa filastrocca chissà da quanti anni
E con un salto affondare negli oceani con i pesci
Che parlano tutti la stessa lingua ma sono timidi
E quindi fanno scena muta
Mentre sott'acqua suona sempre, sempre, sempre la stessa canzone
E da molto in basso risalire quelle Americhe
Si sono perse anche loro e non si sa più quante sono, dove sono e come sono fatte
In questa notte un po' del cazzo in cui scrivo
Per augurarmi che le cose si mettano un po' meglio
In questo grande continente, alto come tutto il mondo
Che con un dito tocca i piedi e con la testa guarda quel nord
Che dicono da sempre far da guida a chi va per strade
Mari, città, lagune, pianure, montagne
In un saliscendi da fare paura
In un gioco chiamato vita
Che stasera personalmente metterei in pausa
Mica per scendere e salutare
Ma solo per dare tempo a tutti
Che è la cosa che in assoluto possa più mancare
Più del babbo o della mamma
Ma anche più del cane e del lenzuolo
Per aggiustarsi un po' meglio sotto questo respiro affannato
Che porta via le energie e la felicità
Quindi disco che diventerai pacchetto
poi spedito oltre ogni confine
Che arriverà in fondo ad un pensiero in un'orbita di cuore
Abbi cura di te, di me e di chi vuole ascoltare