Ventunodieciduemilatrenta
Che vergogna
Te la sei fatta addosso
Mentre tutti mangiano
Cosa penseranno?
Ci è giunta voce
Che nel suo paese
L'inciviltà regna sovrana
Ambasciatore
Che ingrata mansione
La rappresentanza
Di tale etnia subumana
Vorrei parlarvi
Di un sogno ricorrente
Una donna dal corpo normale
E la testa di un cane
Le mani di mia madre
Stava seduta sulla panchina
Di una stazione mai vista
Sul tabellone una data di nascita
Ventunodieciduemilatrenta.
Cari signori
Brindo a tale rozza illazione
Poiché mi diverte
Il pregiudizio borghese
Perché guastare tale atmosfera
Gioviale con la tensione
Brindiamo all'amore materno, filiale, carnale
Brindiamo all'amore promiscuo, fedele e spirituale
Signore e signori
Mi spiace interrompervi
Siete in arresto
Devo rinchiudervi nel ripostiglio
Toglietevi le scarpe
Mettete sul tavolo oggetti metallici
Contenitori di liquidi
Se fate i buoni
Vi lascio una coperta per l'inverno